Le varie specialità riassumono in sé numerose categorie di
intervento di tipo standardizzato e routinario per patologie classiche e comuni come la sindrome del tunnel
carpale,che di per sé rappresenta una grande percentuale degli interventi in
chirurgia della mano ,nell’ambito della quale esistono però poi le sofisticate
ricostruzioni anche microchirurgiche realizzabili solo presso Strutture,come la
nostra,ove siano presenti le competenze necessarie.
Insieme alle patologie
frequenti come il Morbo di Notta,o dito a scatto,la Malattia di De Quervain,i
Gangli artrogeni o di cisti
tendinee,la Artrosi trapezio metacarpale o Rizoartrosi,il Morbo di
Dupuytren,possono esere infatti trattate in tecnica microchirurgica le patologie anche più complesse come
le stabilizzazioni ossee,le anomalie congenite,la microchirurgia vascolare.
Ad esempio nella patologia del Morbo di Raynaud,la tecnica della
Avventiziectomia microchirurgica è di grande avanguardia nel trattamento delle
lesioni ischemiche distali delle dita della mano,sopratutto nei casi senza
soluzione dal punto di vista delle
terapie mediche.Oltre 50 casi
Sono stati trattati dal nostro gruppo dagli anni 80 ad oggi con
grande risoluzione locale e duratura nel tempo.
Nell’ambito delle lesioni traumatiche e non della mano,vanno
inoltre considerate le ricostruzioni dei nervi Mediano,Ulnare,Radiale e loro
rami, compresi i Nervi digitali .
I Reimpianti di arto
Negli anni le situazioni
si modificano. Nel settore del Reimpianto degli arti il problema più attuale
odierno è sicuramente quello economico.La chirurgia del reimpianto d’arto,come
quella del lembo libero vascolarizzato,è pesantemente penalizzata dai valori dei
rimborsi nazionali alla struttura erogatrice della prestazione,che ormai non
sono più proporzionati al dispendio di energie,al livello di capacità tecnica da
raggiungere,attraverso le curve di apprendimento,
da parte degli operatori,i tempi di camera operatoria,strumentario e
decorso post-operatoria.
Peraltro, aldilà delle problematiche organizzative,scelte
strategiche per le sedi ed il numero dei Centri,questo settore è rimasto quello
più immutato nelle sue indicazioni assolute,anche se oggi qualche scelta
strategica può essere obbligata.
La realizzazione di un Reimpianto d’arto passa attraverso la
fase di organizzazione del trasporto del paziente che oggi deve essere sempre
più assicurata dall’ Elitrasporto.
Il risultato di un Reimpianto di arto è davvero condizionato dal
tempo che intercorre tra il m omento del trauma ed il tempo di arrivo presso l’UO di riferimento.
Nel tempo operatorio,due equipes lavorano in contemporanea per la preparazione del moncone
distale,e sul paziente per preparare i vasi recipienti.La stabilizzazione
ossea,un tempo realizzata con tecniche più rudimentali,oggi è eseguita mediante
Placche e viti ed immediatamente seguita dalle ricostruzioni Nervose e Vascolari
;queste ultime vengono confezionate al microscopio operatore,soprattutto se si
tratta di vasi al disotto di 2
millimetri di diametro.
Le fasi di ricostruzione nervosa sono oggi sempre più frequentemente eseguite mediante loupes.
Un reimpianto di braccio può prevedere un tempo tecnico di circa
8-10 ore,in due equipes.Si tratta di interventi durante i quali,vi è possibilità
di importante perdita ematica,soprattutto nella fase di rivascolarizzazione.
Per anni il nostro gruppo si è dedicato all’emergenza in
Microchirurgia,realizzando numerosi reimpianti di arto
La gestione manageriale
La gestione in attivo di un a Unità Operativa, di questo genere,si realizza così con un
numero di interventi di routine che agiscono da costante supporto economico di
base,permettendo anche il grande ed estremo impegno professionale e di mezzi
tecnologici,per gli interventi di
ricostruzioine microchirugica complessa ,come la Chirurgia di plesso
brachiale,in una moderna gestione sanitaria per la risoluzione di malattie e
lesioni di grande impatto sociale.Per contro molta della patologia di routine
prevede un ampio utilizzo del sistema Day surgery o one day surgery;di qui la
necessità di un Reparto snello e soprattutto duttile nelle sue utilizzazioni
giornaliere.La presenza inoltre di una così numerosa patologia
giornaliera,spesso di impegno semplice e di base della Tecnica
microchirurgica,,consente un graduale crescita nei collaboratori più
giovani,garantendo un ricambio professionale di alto livello qualitativo.
Piede
Diabetico
Nell’ultimo periodo una patologia importante,ed in maggiore
diffusione, perché collegata al più ampio problema dell’invecchiamento della
popolazione, è quella del Piede diabetico.In questo settore i lembi
microchirurgici trovano una applicazione sempre crescente,naturalmente nel
rispetto della più rigorosa indicazione. In questa patologia infatti un lembo
libero microchirurgico ha una funzione di copertura ,ma ha anche un ruolo di
apporto vascolare soprattutto quando la rivascolarizzazione viene effettuata su
vasi di più grosso calibro come l’arteria poplitea o la tibiale,mediante peduncoli vascolari molto lunghi.
Un Centro Di Fisioterapia Riabilitativa
Come per tutta la chirurgia della mano tradizionale,nel decorso
post-operatorio, la fase di recupero funzionale,è legata alla tecnica
fisioterapeutica,indispensabile ausilio per ottimizzare un risultato finale
utile e fondamentale per il
reinserimento sociale del Paziente.A questo scopo la UO è dotata di un Centro di fisioterapia post-operatoria di riabilitazione
motoria; il paziente può sostare inoltre in Convenzione presso due Centri di
degenza post-operatoria con riabilitazione,dopo ogni importante intervento di
microchirurgia ricostruttiva.